Terraformare Marte

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Quanti di voi hanno sentito parlare, negli ultimi tempi, del progetto delle agenzie spaziali di stabilire delle colonie fisse su Marte? Presumo in molti, si ritiene infatti che la colonizzazione di Marte sarà il prossimo passo per quanto riguarda l’esplorazione spaziale. Per poter diventare realtà però, questo progetto deve essere accompagnato da una manipolazione atta a rendere il pianeta abitabile, questo processo prende il nome di “terraformazione” e consiste nel modificare l’ecosistema di un pianeta in modo da renderlo simile a quello della Terra così che sia possibile abitarlo per noi umani. Nell’articolo di oggi parleremo della terraformazione di Marte, del perchè questo sia necessario e delle strategie che gli scienziati stanno programmando per rendere la trasformazione possibile.

La prima domanda che dobbiamo porci è: perchè è necessario terraformare Marte? Semplice, perchè le condizioni presenti su questo pianeta non sono adatte a sostenere la vita per come la conosciamo noi, per questo motivo, un intervento umano è necessario per conferire a Marte certe caratteristiche indispensabili. I problemi principali che si possono riscontrare quando si osservano gli ambienti marziani sono fondamentalmente quattro: la mancanza di atmosfera, la temperatura, la mancanza di acqua liquida e la mancanza di una magnetosfera.

Per quanto riguarda il primo punto, potremmo dire che in realtà Marte non è proprio privo di atmosfera, essa è presente ma è molto poco densa, infatti si ritiene che la pressione atmosferica sia circa l’uno percento di quella della Terra ed in più non presenta i gas indispensabili per la nostra sopravvivenza. Noi necessitiamo di ossigeno per poter respirare e su Marte è totalmente assente nell’aria. L’atmosfera così rarefatta poi, insieme all’assenza di un campo magnetico, lascia scoperto il pianeta nei confronti delle radiazioni emesse dal Sole, la superficie di Marte infatti è radioattiva e viverci aumenterebbe la probabilità di sviluppare tumori. Per quanto riguarda il clima la situazione non è migliore, infatti le temperature di Marte sono proibitive per la maggior parte dell’anno marziano, esse possono scendere sotto i centoquaranta gradi sotto zero, anche se durante certi momenti dell’anno, all’equatore sono state misurate temperature di venticinque gradi sopra lo zero.

Oltre a tutto ciò, su Marte manca l’elemento costitutivo più importante per la vita, ovvero l’acqua liquida. Attenzione però, su Marte c’è molta acqua, ma viste le bassissime temperature, essa si trova tutta concentrata allo stato solido, soprattutto ai poli e nel sottosuolo.

Alla luce di tutto ciò, come potrebbe l’intervento umano rendere questo pianeta, ora così inospitale, adatto a sostenere le esigenze di una nostra colonia?

Fortunatamente, molti dei problemi che abbiamo elencato si risolverebbero se su Marte esistesse un’atmosfera più densa, se così fosse infatti potremmo ottenere una protezione maggiore dai raggi del Sole, e secondariamente, grazie alla presenza di un’atmosfera, potrebbe innescarsi un effetto serra in grado di alzare le temperature del pianeta. Oltre a renderne la superficie più vivibile, l’aumento della temperatura favorirebbe lo scioglimento dei ghiacci e potrebbe così scorrere acqua liquida sul pianeta. Nonostante questa rosea prospettiva, purtroppo mancherebbe ancora un campo magnetico in grado di schermare il pianeta dal vento solare, senza una magnetosfera infatti si ritiene che tutti gli altri sforzi per terraformare Marte sarebbero inutili, questo è stato dimostrato da studi effettuati sul passato di Marte.

Osservandone la superficie infatti, si ritiene che l’acqua, ora congelata, un tempo fosse liquida e che scorresse sul pianeta esattamente come sulla Terra, si ritiene inoltre che Marte avesse un’atmosfera ed una temperatura mite. Tutte queste caratteristiche sarebbero state possibili solo grazie alla presenza di una magnetosfera simile a quella terrestre. Sfortunatamente però, ad un certo punto la magnetosfera di Marte svanì, lasciando il pianeta scoperto e vulnerabile all’intensità del vento solare, il quale spazzò via la sua atmosfera esattamente come quando uno chiunque di noi soffia via la polvere da un vecchio libro trovato in soffitta. Niente magnetosfera vuol dire niente atmosfera, quindi niente temperature miti, di conseguenza niente acqua liquida, ed ecco Marte come lo conosciamo oggi. Risulta quindi fondamentale, prima di procedere con ogni altra mossa, ristabilire la magnetosfera di Marte, ma come si potrebbe fare?

Gli scienziati hanno ipotizzato che potrebbe essere costruita una struttura, a metà strada fra Marte ed il Sole, capace di generare un campo magnetico e che schermi il pianeta, tuttavia questo progetto necessiterebbe di una manodopera imponente e probabilmente questo è il motivo che rende la colonizzazione di Marte irrealizzabile nell’immediato futuro. In aggiunta a ciò, anche se riuscissimo ad accumulare uno strato di gas attorno a Marte, per essere vivibile non servirebbe un’atmosfera qualsiasi, ci sarebbe bisogno di un’atmosfera con le giuste dosi di ossigeno. Per risolvere questo problema si sarebbe pensato di introdurre organismi fotosintetici come batteri e piante sul pianeta, i quali lentamente potrebbero cominciare ad arricchire l’atmosfera di ossigeno. Quest’ipotesi è accattivante, tuttavia presenta due problemi, il primo risiede nel fatto che questo processo è possibile, perchè è già avvenuto sul nostro pianeta, ma è estremamente lento, infatti prima di raggiungere livelli di ossigeno accettabili sulla Terra sono stati necessari milioni di anni. Queste tempistiche sicuramente sono state influenzate dal fatto che, alla loro comparsa, gli organismi fotosintetici erano pochi, probabilmente introducendo in massa un grande numero di organismi fotosintetici su Marte, il tempo potrebbe essere ridotto di molto, tuttavia alcuni calcoli hanno comunque evidenziato che sarebbero necessari molti secoli, forse millenni, per incrementare la quantità di ossigeno su Marte per rendere l’aria respirabile.

Il secondo problema è di tipo etico/naturalistico, infatti la NASA ha affermato di non voler contaminare Marte con organismi provenienti dalla Terra prima di aver escluso del tutto la possibilità che su Marte un tempo ci potesse già essere la vita. In altre parole, l’ente spaziale statunitense non vuole popolare il suolo marziano con organismi terrestri perchè questi potrebbero mascherare la presenza di eventuali microrganismi antichi ed endemici del pianeta rosso.

Sfortunatamente poi, Marte presenta altri piccoli problemi “minori”, i quali attualmente non sono risolvibili con la nostra tecnologia e che potrebbero compromettere la salute degli eventuali coloni. Innanzitutto Marte è più piccolo della Terra, quindi la sua forza di gravità è circa un terzo di quella terrestre. E’ noto agli scienziati che un’esposizione degli astronauti ad ambienti a gravità bassa o nulla sia nociva per la salute, infatti l’inattività motoria porta ad una involuzione dell’apparato locomotore. Sfortunatamente non siamo ancora in grado di prevedere se la gravità di Marte sia sufficiente a fare si che il nostro corpo non si debiliti, per saperlo dovremo ancora aspettare.

Il secondo problema ritenuto “minore” dagli scienziati dato dall’orbita di Marte, essa infatti è più eccentrica di quella terrestre, a causa di ciò il clima sul pianeta è meno mite di quello terrestre e questo causa un’intensificazione delle escursioni termiche rilevabili nel corso dell’anno.

Alla luce di quello che è stato detto, creare una colonia umana su Marte potrebbe sembrare impossibile, tuttavia Marte è il pianeta che si presta meglio a questo tipo di progetto, ed ora, dopo averne elencate le problematiche, possiamo passare a descriverne i pregi. Il primo punto a favore di Marte, che lo rende uno dei candidati migliori, è la distanza, esso infatti è relativamente vicino alla Terra, il che renderebbe il viaggio non troppo lungo anche con le tecnologie di oggi. Oltre a ciò, Marte presenta una serie di caratteristiche che lo rendono in più abitabile fra tutti i pianeti del Sistema Solare.

Prima fra tutte è l’inclinazione del pianeta, essa è praticamente uguale a quella della Terra per cui sarebbe soggetto ad un ciclo stagionale del tutto identico a quello terrestre. L’unica differenza la si potrebbe riscontrare nella durata delle stagioni, esse infatti sarebbero estremamente più dilatate dato che un anno marziano corrisponde a quasi due anni sulla Terra. Oltre a ciò, anche il un giorno solare marziano sarebbe assai simile in termini di lunghezza ad un giorno solare sulla Terra, si ritiene che su Marte il periodo di rotazione sia solamente di quaranta minuti più lungo, questo consentirebbe agli eventuali coloni di non alterare il loro ritmo circadiano.

Nonostante questi pregi del pianeta rosso, devono essere compiuti ancora molti passi avanti prima di poterlo considerare come una seconda casa, la scienza ci sta lavorando e sostiene di poter arrivare ad abitare Marte nel giro di vent’anni. In tal caso, tenete d’occhio il cielo!

Spero che tu abbia trovato interessante questo articolo! A presto!

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